Corro tra i monti perchè...

"le montagne non sono stadi dove placo la mia ambizione al successo, ma sono le cattedrali dove pratico la mia religione" ANATOLIJ BUKREEV

domenica 16 novembre 2008

Salita del monte Terne

LA SALITA AL MONTE TERNE

L'ultimo dei miei allenamenti si è svolto salendo sul monte Terne dalle case Bortot. Situate circa 4km a nord di Belluno sono punto di partenza per una miriade di percorsi di trekking e di trail(a seconda se si cammina o se si fà anche qualche passo di corsa),ad onor del vero i sentieri che diramano dalle case Bortot sono tra i miei preferiti, in quanto situati in un ambiente che ha molte delle caratteristiche che più mi aggradano, e cioè: vicinanza a dove abito, poco frequentati, ben segnati e con pericolosità che per quanto la montagna bisogna sempre rispettarla non è eccessiva, ottimi dislivelli e ben soleggiati, cosa che rende possibile la percorribilità fino ad inverno innoltrato e gia dall' inizio della primavera.
La partenza per la cima del Terne è situata a un'altitudine di 700 m.s.l.m., dal parcheggio comune al sentiero che porta al rifugio 7° alpini e al gruppo dello Schiara; il primo tratto del percorso corre per una carrareccia che dopo aver costeggiato una casera, corre per quasi una mezzora di corsa/cammino in mezzo a boschi di latifoglie che in questo periodo autunnale offrono uno spettacolo gradevolissimo (specialmente per i colori offerti)
Dopo un'ultimo tornante a sx si presentano in sequenza 2 bivi: il primo che porta al giro del monte terne e il secondo che indica la cima dello stesso (sentoero 508);si lascia allora la carrareccia e ci si addentra per un sentiero che mantenendo una pendenza sempre molto accentuata attraversa boschi di noccioli e poi di abeti per poi passare vicino ad una casera in rovina,da lì in poi la vegetazione si dirada e dopo pochi minuti il sentiero curva a sx, spiana per alcuni metri e poi offre un passaggio un po' impegnativo dove è presente un cavetto metallico per aiutare il passaggio.Dopo aver per un attimo rifiatato si arriva a una serie di tornantini ripidi e scalini di roccia che in altri 10' porta ad un ampio prato da cui si può vedere già la cima.Il percorso fa attraversare il prato per la linea di massima pendenza per poi seguire il costone a dx fino in cima.Nel momento che si arriva al costone vale la pena guardarsi un po' intorno....in basso si apre la val Vescovà, a nord si vede il gruppo dello Schiara, a est il monte Serva e continuando a girare lo sguardo verso sud, la valbelluna e più in là il colle del Nevegal.Il "pratone" è comunque percorribile in quasi mezz'ora di buon passo e la cima si presenta (finalmente!!)come un altare in cui spaziando lo sguardo posso vedere ancora meglio tutte le montagne che si avevano scorto precedentemente.Con la neve caduta nei giorni precedenti poi il paesaggio e l' ambiente è veramente eccezzionale anche se la neve molle ha rappresentato una difficoltà aggiuntiva nel momento della discesa più simile ad una sciata che al trail running,a dire il vero anche il periodo autunnale non facilita, in quanto le foglie secche nel sottobosco non fanno vedere nè i sassi nè le radici aumentando la possibilità di scivolate (molte) e delle cadute (per fortuna nessuna)
Alla fine del giro un rapido resoconto parla di circa due ore di corsa cammino, circa 9 km di sviluppo e di 1100 m. di dislivello positivo.

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